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Michele Borrelli, Nuovo umanesimo o nichilismo. Grandezza e
miseria dell’Occidente, con un saggio di Karl-Otto Apel,
Asterios Editore, Trieste 2017
OMNIA SUNT COMMUNIA
La presente ricerca pone al centro delle sue
riflessioni l’idea di umanesimo nel pensiero occidentale. L’analisi
interessa fondamentalmente tre passaggi (o paradigmi): l’umanesimo
delle origini o dell’appartenenza, l’umanesimo della modernità o
dell’emancipazione e l’umanesimo del futuro o della responsabilità
planetaria, ultima spiaggia per la sopravvivenza dell’umanità.
Il futuro è una categoria etica, un’idea regolativa per
portare avanti una buona vita in responsabilità e moralità. Non
bastano le conoscenze e i saperi, abbiamo fortemente bisogno di
moralità per orientarci nell’orizzonte dei principi di una buona
vita; allo stesso tempo, abbiamo bisogno del cuore per muovere e
smuovere la responsabilità di coscienze ferme al sonno
dell’indifferenza. La responsabilità è una questione etica, ma senza
i sentimenti, senza il cuore, anche l’etica rimane sospesa, fredda,
inerme. Senza l’empatia, non si entra nel rispetto, nel
riconoscimento, nell’affetto per l’altro e per le cose. Il passaggio
dall’Io al Noi non è, come qualcuno teme, la negazione del sé, la
perdita della propria identità. L’inter-relazione è riconoscimento
reciproco, rispetto reciproco. Ecco perché l’educazione alla
mondialità si dispiega su due piani: da un lato, sul piano
antropologico che è lo sviluppo dell’uomo nella sua integralità e
che presuppone i tre più volte menzionati ambiti di scienza, morale
e arte e, dall’altro, sul piano della convivenza pacifica planetaria
dei popoli, nella difesa e nella cura della vita (non solo umana) e
della terra.
Michele Borrelli è professore ordinario di
Pedagogia generale all’Università degli Studi della Calabria,
Dipartimento di Studi Umanistici. Ha insegnato per oltre un decennio
nelle università tedesche di Giessen, Wuppertal, Francoforte e
Norimberga e pubblicato vari saggi nelle seguenti case editrici
tedesche: Metzler (Stuttgart), Ehrenwirth (München), Schöningh
(Paderborn) e Schneider (Baltmannsweiler). È presidente del Centro
filosofico Karl-Otto Apel e del Premio Internazionale per la
Filosofia – Karl-Otto Apel. Ha fondato e cura Topologik – Rivista
Internazionale di Scienze Filosofiche, Pedagogiche e Sociali. Nel
2016 riceve dal Presidente della Repubblica Federale Joachim Gauck
l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica
Federale di Germania.
Di Karl-Otto Apel ha tradotto in italiano e curato i saggi recenti
più significativi: Lezioni di
Aachen e altri scritti (2004);
Cambiamento di paradigma. La
ricostruzione trascendentalermeneutica della filosofia moderna
(2005); Ermeneutica e
filosofia trascendentale in Wittgenstein, Heidegger, Gadamer, Apel
(2006).
Tra le opere più recenti:
Ermeneutica trascendentale e fondazione ultima di filosofia e
scienza – Introduzione al pensiero di Karl-Otto Apel (2008);
Lettere a Kant – La
trasformazione apeliana dell’etica kantiana (3a ed. 2010); Postmodernità
e fine della ragione (2010); con R. Fornet-Betancourt,
Filosofie contemporanee
(2010); La
ricerca del fondamento in pedagogia – Contro una pedagogia ridotta a
scienza empirica (2011); (con K.-O. Apel, R. Fornet-Betancourt,
R. Panikkar), L’intercultura: filosofia e pedagogia (2011);
Il pensiero pedagogico,
intervista di F. Caputo (2014);
Il tramonto della paideia in
Occidente (2013); (con K.-O. Apel, A. Colombo, A. Cortina, R.
Fornet-Betancourt, H. Burkhart), La
fondazione dell’etica e la responsabilità per il futuro (2a ed.
2014).
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