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Si è spento il filosofo Karl-Otto Apel
Ieri, 15 maggio, nella sua casa di Niedernhausen in
Germania, si è spento all'età di 95 anni Karl-Otto Apel, uno dei
filosofi che ha segnato in maniera indelebile il pensiero
contemporaneo. Era appena uscito il suo ultimo libro
Transzendentale Reflexion und Geschichte, pubblicato agli inizi di marzo
dalla casa editrice Suhrkamp. A lui va il merito di
aver fondato un nuovo indirizzo di pensiero, la pragmatica
trascendentale, portando all’ultima conseguenza la fondazione
dell’etica del discorso. Contro lo spirito di
detrascendentalizzazione della filosofia, Apel ha ripreso e
sviluppato la riflessione trascendentale di Kant sulle condizioni di
possibilità di validità delle pretese di verità, confrontandosi, per
un verso, con la filosofia di provenienza metafisico-ontologica, per
altro verso con la filosofia metafisico-coscienzialistica o del
soggetto, nonché con le scoperte ermeneutiche e fenomenologiche che
si dimostrano indispensabili anche in chiave trascendentalsemiotica,
così come teorizzata da Apel nell’ambito delle condizioni delle
scienze sociali e spirituali in generale. Il progetto apeliano di
trasformazione-ricostruzione in chiave trascendentalermeneutica
della filosofia kantiana e moderna in generale, nonché di fondazione
ultima della filosofia teoretica e pratica, è un tentativo di
elaborazione di un nuovo paradigma, di un terzo paradigma della
philosophia prima, successivamente ai paradigmi di Aristotele e di
Descartes, sulla base di un’impostazione strettamente
pragmatico-trascendental-linguistica o appunto semiotica.
Nato a Düsseldorf (Germania) il 15 marzo 1922, consegue il Dottorato
nell’Università di Bonn nel 1950. Nel 1961 ottiene l’abilitazione
alla libera docenza nell’Università di Mainz. Come ordinario di
Filosofia esercita la docenza dal 1962 al 1969 nell’Università di
Kiel; dal 1969 al 1972 nell’Università di Saarbrücken, finché si
trasferisce a Francoforte nell’Università “Johann Wolfgang Goethe”
in cui è professore emerito dal 1990. Più volte
visiting
professor
in molte università americane e europee, nella sua lunga e
prestigiosa carriera è stato insignito di innumerevoli premi e
riconoscimenti e ha ricevuto più volte lauree
honoris causa.
Il 19 ottobre 2015 l’Università della Calabria gli ha conferito la laurea honoris causa in Scienze della Formazione Primaria.
Tra le sue opere, tradotte in italiano:
Comunità e
comunicazione
(1977); L’idea di lingua nella tradizione dell’umanesimo da Dante a Vico
(1975); Etica della
comunicazione (1992);
Discorso, verità, responsabilità. Le ragioni della fondazione: con
Habermas contro Habermas (1997);
Lezioni di Aachen e altri
scritti (2004);
Cambiamento di paradigma. La ricostruzione trascendentalermeneutica
della filosofia moderna (2005);
Ermeneutica e filosofia
trascendentale in Wittgenstein, Heidegger, Gadamer, Apel (2006).
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