Ricordando Giancarlo Zizola di Michele Borrelli
Giancarlo, Amico caro, il tempo del distacco sopraggiunge, nel silenzio; non ci avvisa; è lì in un attimo, irrevocabile. Luciano Corradini mi diceva al telefono, parlando con me della Tua scomparsa, così improvvisa, inaspettata: e noi siamo qui. Come dire: siamo ancora qui; siamo qui in attesa, e sempre ancora nella speranza di un senso da poter dare all’esistenza; senso che tu trovavi nella sacralità della parola; parola che in Te era Verbum. La parola che dice le cose per come esse stesse sono e porta il divino alla luce. Porta la sacralità alla vita affinché possa risplendere e illuminare ed esser d’esempio alla vita futura. E vorrei ricordarti proprio così, con il sacro della tua parola; quella parola della verità e della speranza di cui hai voluto far dono a mio figlio Elias nel giorno del suo venire alla luce; parola che sono convinto avrà già accolto Te, nelle aurore che il sole concede ai Buoni e ai Giusti, a conferma che la Luce è Bene e che fino a quando ci illumina noi siamo responsabili portatori di questo dono per le generazioni che seguiranno e affinché queste ultime, a loro volta, possano farsi carico di questa luce e consegnarla, come fiamma sempre ardente che rischiara il buio interiore, alle generazioni alle quali è dato concedersi a quelle aurore future che il Principio vorrà loro riservare:
DAGLI UROS AD ELIAS Per il tuo nome di luce e profezia “Il mio Dio è YAHWEH” un dono ad Elias dagli Uros, il popolo dei luminosi, nell’isola ondeggiante dei giunchi sull’altissimo lago di Titicaca, dove ad ogni aurora, come al Principio, il sole rinnova la creazione sui sonni pericolanti dei superstiti. Eppure hanno il nome di Ur, patria di Abramo, la radice d’ogni ardente visione nei molteplici linguaggi dell’uomo, come il tuo è il nome del vento leggero in murmure nella caverna dell’Oreb ove il Profeta intese la Presenza, fino agli ultimissimi giorni, i milleduecentosessanta giorni quando Elias e Mosè profeteranno prima della fine dei tempi. Con l’augurio di essere Elias Affinché il mondo veda. Per la festa a Elias Borrelli Cittadella del Capo, 29 novembre 1992 Giancarlo Zizola |
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