Topologik 04 marzo 2021 |
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La scomparsa del Prof. Michele Borrelli, una grave perdita per la filosofia e la pedagogia mondiale Nella notte, tra il 2 e il 3 marzo, si è spento il Professore Michele
Borrelli, dopo aver combattuto con tutte le sue forze contro una
gravissima malattia. Persona perbene, onesta, con un grande cuore, un
amico, un grande Maestro e un esempio da seguire e al quale ispirarsi.
La sua morte provoca un dolore profondo in tutti coloro che sono stati
suoi allievi, collaboratori, colleghi, amici. Straordinaria figura di studioso, le linee di ricerca filosofica e pedagogica che Michele Borrelli riprende e rimette in discussione, dialogando con filosofi, pedagogisti e studiosi delle scienze umane e sociali, sia in ambito nazionale che in ambito internazionale vanno (per quanto riguarda la filosofia e le scienze umane e sociali) dalla pragmatica trascendentale al pensiero debole, dalla crisi della ragione alla critica del postmoderno, dalla rivisitazione delle ontologie metafisiche alla scuola analitica, dalla fenomenologia alla messa in discussione dell’ultimo Heidegger e dell’ermeneutica filosofica di Gadamer; (per quanto riguarda la ricerca pedagogica) dalla crisi del fondamento alla critica dello scientismo, dalla riproposizione di un’idea dialettico-ontologica della pedagogia alla ripresa di un concetto di Bildung che recuperi, in senso diltheyano, la logica delle ‘scienze’ umane e sociali. Ha, inoltre, contribuito in maniera determinante allo sviluppo della pedagogia interculturale. Le sue riflessioni, fondate soprattutto sull’esperienza in Germania, sono state poi recepite quasi interamente nel mondo scientifico italiano e in altri paesi europei. Di recente era impegnato nella ricerca di un Nuovo Umanesimo (per un’etica minima universalmente condivisibile) da contrapporre all’invadente Nichilismo. Nota bio-bibliografica Professore ordinario (in quiescenza) di Pedagogia Generale all’Università degli Studi della Calabria. Ha conseguito il dottorato di ricerca (Doktor Phil.) e il Magister Artium presso l’Università Justug Liebig di Gießen (Germania). ). Il titolo della tesi conclusiva di Magister Artium è: Lernzielermittlung,-legitimation und –operationalisierung im Bereich Politischer Didaktik zwischen Ideologie und Wissenschaft. Il testo è stato pubblicato in Kurt Gerhard Fischer (a cura di), Politische Pädagogik zwischen Pädagogik und Politik, Metzler, nel 1976. Il titolo della tesi di Doktor Philosophie è: Politische Bildung in Italien – Revolution und Konterrevolution. Il testo è stato pubblicato dalla casa editrice Metzler, Stuttgart nel 1979. Professore universitario nella Bergische Universität Wuppertal, ha insegnato anche nella Goethe Universität di Francoforte, nella Justus Liebig Università di Gießen e nell’Università di Norimberga. Ha pubblicato varie monografie nelle case editrici tedesche: Metzler (Stoccarda), Ehrenwirth (Monaco), Schoeningh (Paderborn), Schneider (Baltmannsweiler). Michele Borrelli, che ha vissuto quasi due decenni in Germania, ove ha insegnato nelle Università di Giessen, Francoforte, Wuppertal e Norimberga, ha fatto del tedesco la sua lingua madre (come documentano la gran parte degli scritti), prima di ritornare (nel 1988) nuovamente nei luoghi della sua origine (Calabria) e continuare, forse anche con più intensità, l’attività di ricerca che ha spostato da un Paese all’altro; attività di ricerca che, a partire dal 1992, è stata affiancata dall’attività didattica nell’Università della Calabria. La sua formazione culturale avviene in Germania in più periodi: in un primo periodo, all’interno della teorizzazione della corrente scientifico-spirituale che va da Th. Litt a E. Spranger, da H. Nohl a E. Weniger e W. Himmerich (primo ciclo di studi) con il conseguimento all’abilitazione in Romanistica per le Scuole Medie. In un secondo periodo, all’interno della teorizzazione della Scuola di Gießen (K.G. Fischer/W. Hilligen/R. Schmiederer/S. George), col conseguimento del Magister Artium (secondo ciclo di Studi) nelle aree di ricerca della Didattica delle Scienze Sociali. Segue un terzo periodo di studio in Scienze Politiche (con F. Neumann/A. Andiel) che abbraccia le aree di teorizzazione (da K. Marx a J. A. Schumpeter, da Freud ad Habermas) col conseguimento del Dr. Phil. in Antropologia Culturale, segue i corsi di I.-Maria Greverus. Di qui in avanti, partono le collaborazioni scientifiche e le pubblicazioni con i rappresentanti della pedagogia scettico/critico/trascendentale, all’interno dell’area di teorizzazione che va da Kant a Petzelt (Wolfgang Fischer e Jörg Ruhloff). Ospite, in età giovanissima, assieme a uno dei suoi maestri (K. G. Fischer) a casa di M. Horkheimer (Horkheimer è con Th. W. Adorno il massimo esponente della Teoria Critica), si dedica, nelle sue ricerche, alla teorizzazione di un proprio concetto di Pedagogia Critica e di Pensiero Critico, sviluppando un modello teorico di Pedagogia come ontologia dialettica della società (6a ed. 2010). Iniziano le collaborazioni filosofiche con Karl-Otto Apel e i filosofi internazionali della Pragmatica Trascendentale. L’etica di Apel diviene la base intellettuale della sua vita, della sua attività di ricerca e insegnamento.Tanti i lavori di traduzione dal tedesco in italiano. Tante le discussioni e gli incontri con Apel e casa sua in Germania e ad Acquappesa, a casa di Borrelli. Tanti gli incontri con i filosofi della pragmatica trascendentale. Illuminanti sono stati, in Italia, gli incontri con la Comunità Bresciana (Chizzolini/Pierucci) e soprattutto l’incontro e i dialoghi con Luciano Corradini (un vero lume di grazia e spiritualità e di riflessione intensa e democratica sulla Scuola Italiana e sulle sue possibili Doverose Riforme). Presidente del Centro filosofico Karl-Otto Apel e del Premio Internazionale per la Filosofia Karl-Otto Apel, ha fondato e diretto Topologik – Rivista Internazionale di Scienze Filosofiche, Pedagogiche e Sociali. Nel 2017 riceve dal Presidente della Repubblica Federale Joachim Gauck
l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica
Federale di Germania per la cultura e la ricerca scientifica.
Ha, inoltre, curato (con M. Kettner), Laudatio in honorem Karl-Otto Apel per il suo 85esimo compleanno, Cosenza 2007 e la Festschrift: Filosofia trascendentalpragmatica/ Transzendentalpragmatische Philosophie – Scritti in onore di Karl-Otto Apel per il suo 85° compleanno, Cosenza, 2007. Sono usciti, sotto la sua cura, due Numeri Speciali (numero 24/2019 e numero 26/2020) della rivista «Topologik», dedicati a Karl-Otto Apel, che vedono riuniti i maggiori specialisti internazionali della pragmatica trascendentale. Ha partecipato all’opera anche il filosofo Jürgen Habermas. L’opera è stata raccolta in volume unico integrale: Karl-Otto Apel: Vita e pensiero / Leben und Denken, pubblicato da Pellegrini Editore, giugno 2020. Nel 2010 pubblica il volume Filosofie contemporanee (a cura e con Raùl Fornet-Betancourt), traducendo tutte le interviste (prima parte dell’amplissimo testo) con K.-Otto Apel, M. Bunge, R. Fornet- Betancourt, M. Foucault, M. Frank, A. Heller, K. Kosik, J. Kristeva, E. Lévinas, N. Luhmann, R. Panikkar, G. Petrovic, J.-Paul Sartre e traducendo tutti i contributi in lingua tedesca, presenti nella seconda parte del testo. Contributi di: H. Albert, C. F. Gehtmann, J. Habermas, H. Lübbe, J. Mittelstraß, G. Radnitzky, H. Schnädelbach, A. Wellmer, W. Welsch. Nel 2011 è uscito il volume internazionale collettaneo: Pensiero critico - Scritti internazionali/Internationale Beiträge in onore (zu Ehren von) Michele Borrelli con contributi di: K.-O. Apel, D. Benner, A. Bernhard, J. Breithausen, F. Cambi, F. Caputo, L. Corradini, A. Cortina, F. Crespi, A. Fabris, Phil. Foray, R.-Fornet Betancourt, M. Gennari, R. Hesse, G. Marramao, H. Merkens, D. J. Michelini, W. Müller, Nadezda Pelcova, A. Portera, J. Ruhloff, G. Vattimo, P. Zedler, G. Zizola.
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Michele Borrelli
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