L'importanza della lingua tedesca nel linguaggio filosofico

Convegno promosso da Oxford Teaching ed emigrati.it

con il Patrocinio dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Crotone

Michele BORRELLI - Professore Ordinario di Pedagogia Generale nell'Università della Calabria - Presidente del Centro Filosofico Internazionale Karl-Otto Apel

 

"L’importanza del tedesco nel linguaggio filosofico"

ll  prof. Michele Borrelli nel suo intervento ha attraversato le svolte epocali della filosofia a partire dalla modernità dimostrando che dal Criticismo kantiano, dall’Idealismo dialettico hegeliano, il Materialismo dialettico marxiano, la Fenomenologia di Husserl, l’Ermeneutica da Heidegger a Gadamer, il Neopositivismo della Scuola di Vienna e il Razionalismo Critico di Popper, la Teoria Critica della I e della II Scuola di Francoforte (da Horkheimer, Adorno, Marcuse, Habermas), dalla Teoria sistemica di Niklas Luhmann, fino alla Pragmatica Trascendentale di Karl-Otto Apel, la filosofia parla tedesco. Questa tesi non ha solo un riscontro metodologico ma trova un suo preciso fondamento nello stesso lessico filosofico. Il prof. Borrelli ha poi concluso la sua lunga analisi filosofica con una battuta: "Non siamo noi a dover esser tradotti in tedesco, ma siamo noi a dover percorrere la faticosa via di tradurre dal tedesco se vogliamo veramente filosofare, piaccia o no". Ha portato in proposito come esempio il suo ultimo lavoro di traduzione che lo ha impegnato tutta l’estate 2006: Karl-Otto Apel, Ermeneutica e filosofia trascendentale in Wittgenstein, Heidegger, Gadamer, Apel, a cura, traduzione e presentazione di Michele Borrelli, Pellegrini, Cosenza 2006.

 

 

Michele Borrelli, Francesco Saverio Alessio, Claudio Pirillo

 

 

Una immagine del pubblico durante il Convegno

 

 

Tullio Cusani, presidente del Rotary Club Florense e Michele Borrelli

La Pergamena consegnata ai Relatori

 

Tullio Cusani, Claudio Pirillo, Michele Borrelli,

Marisa Maida Caracciolo, Francesco Saverio Alessio