In ricordo di Michele Borrelli a un anno dalla morte
Un anno fa ci lasciava Michele Borrelli, filosofo, pedagogista, accademico
italiano.
Le sue aree di ricerca hanno riguardato l’ambito della Pedagogia
teoretica e pratica e gli ambiti più strettamente specialistici
delle Scienze sociali (dalla filosofia ai problemi del linguaggio,
dalla sociologia alla teoria della conoscenza e della scienza, dalle
impostazioni pragmatiche ai discorsi ermeneutici, e così via).
Uno dei punti centrali delle sue ricerche è stato dedicato
alla ricostruzione dello sviluppo delle scienze sociali, con
particolare riferimento alla pragmatica trascendentale di Karl-Otto
Apel. Oltre all’amicizia, lo legavano a Karl-Otto Apel ragioni
filosofiche, come la convergenza verso un discorso filosofico che
resta fermo sulla necessità dell’universalismo contro ogni
frantumazione contestualistica o contingentistica della ragione. Tra
le sue opere ricordiamo:
Ermeneutica trascendentale e fondazione ultima di filosofia e
scienza – Introduzione al pensiero di Karl-Otto Apel
(Pellegrini, 2008); Lettere a Kant – La trasformazione apeliana dell’etica kantiana (3a
ed. 2010); Filosofie
contemporanee (con R. Fornet-Betancourt) 2010;
Postmodernità e fine della
ragione (2010); La ricerca
del fondamento in pedagogia – Contro una pedagogia ridotta a scienza
empirica (2011);
L’intercultura: filosofia e pedagogia (con K.-O. Apel, R.
Fornet-Betancourt, R. Panikkar), 2011;
Il tramonto della paideia in
Occidente (2013); Il
pensiero pedagogico (2014);
La fondazione dell’etica e la
responsabilità per il futuro (con K.-O. Apel, A. Colombo, A.
Cortina, R. Fornet-Betancourt, H. Burkhart), 2a ed. 2014;
Nuovo umanesimo o nichilismo –
Grandezza e miseria dell’Occidente (Asterios, 2017);
Un’etica minima per un pianeta in via di estinzione (Pellegrini,
2020); L’umano e l’eterno
(Asterios, 2021).
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