Festival Internazionale della Filosofia

in Sila per i 70 anni di Gianni Vattimo

 

“La sola verità che la Scrittura ci rivela – scrive Vattimo -, quella che, nel corso del tempo, non può subire nessuna demitizzazione – giacché non è un enunciato sperimentale, logico, metafisico, ma è un appello pratico – è la verità dell’amore, della caritas” (G. Vattimo, L’età dell’interpretazione, in R. Rorty, G. Vattimo, Il futuro della religione. Solidarietà, carità, ironia, a cura di S. Zabala, Garzanti, Milano 2005, p. 53).

 

Si è svolto per un intero giorno a Silvana Mansio, nel Comune di Serra Pedace (in provincia di Cosenza), il 1° Festival Internazionale della Filosofia, promosso dal Comune di Serra Pedace e dall’Associazione Culturale grandincontri onlus. Un evento speciale per festeggiare il settantesimo compleanno del filosofo italiano contemporaneo più famoso e stimato in Italia e all’estero: Gianni Vattimo.  

Il Convegno: Ermeneutica, Spirito, bellezza e trascendenza - Gioacchino da Fiore e Gianni Vattimo a confronto: la forza della Calabria, ha dato rilievo alle conseguenze dell’ontologia ermeneutica «debole» vattimiana per l’interpretazione della religione cristiana nell’epoca postmoderna e postmetafisica. Oggi, secondo l’ipotesi vattimiana, viviamo la terza età annunciata da Gioacchino da Fiore, l’età dello Spirito Santo, che coincide con l’età dell’ermeneutica di cui parlavano Schleiermacher, Dilthey, Heidegger e Gadamer. L’età dello Spirito annunciata dall’abate calabrese Gioacchino da Fiore nel XII secolo è riportata alla ribalta dall’ontologia ermeneutica «debole» vattimiana che sfocia in un’etica della libertà e della carità che non ha bisogno di fondamenti e che come tale delegittima ogni atto o struttura violenta. Finché il cristianesimo resta vincolato alla tradizione dogmatico-metafisica di fondamenti assoluti il rischio di cadere nella violenza non può essere escluso. Dal momento che la violenza è concorde con fondamenti e strutture stabili come posti in essere dal pensiero metafisico, la non violenza o meglio la libertà dalla violenza (Gewaltfreiheit) implica fuoriuscire dalla stessa metafisica. A partire dall'istanza di emancipazione da fondamenti assoluti Vattimo delinea dunque un grandioso progetto di rigenerazione del cristianesimo e dell'umanità. Ciò permette al cristianesimo di rimettersi in discussione ripensando anche alle sue relazioni con la filosofia.

Per un intero giorno - mercoledì 7 giugno 2006 - a partire dalle 9:30 - nella Sala Convegni "La Nuova Silvanetta" - si sono accesi i riflettori su questa tematica.

 
 
 
 

Il programma dettagliato del convegno

e i testi di alcune delle relazioni sono su:

 http://www.emigrati.org/Festival_Filosofia/Festival_Filosofia_Sila.asp

Foto di Carmine Talerico

 

Da sinistra a destra: Michele Borrelli - Santiago Zabala - Giacomo Marramao - Gianni Vattimo - Francesco Saverio Alessio - Mauro Piola - Carmelo Dotolo

 

 

Da sinistra a destra: Michele Borrelli - Santiago Zabala - Giacomo Marramao - Francesco Saverio Alessio

 

La ripresa del convegno dopo il video con Derrick de Kerckhove - da sinistra: Emiliano Morrone - Domenico Barberio - Leo Franco Rizzuti - Gianni Vattimo - Giuseppe Cipparrone - Francesco Saverio Alessio - Mauro Francesco Minervino